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Nuovo aumento di tassa su liquidi e aromi per sigarette elettroniche dal 1° Febbraio 2025

Nuovo aumento di imposte su liquidi aromi concentrati e nicotina per sigarette elettroniche febbraio 2025 svapostudio blog

Cosa cambierà dal 1 febbraio 2025 su liquidi, aromi concentrati e nicotina per sigarette elettroniche

Rieccoci di nuovo: a partire dal 1° febbraio 2025, entreranno in vigore nuovi importi maggiorati per l’imposta di consumo sui liquidi da inalazione per sigarette elettroniche. Questo adeguamento annuale è legato all’accisa sul tabacco e al prezzo medio delle sigarette tradizionali. Ma cerchiamo di capire meglio.

Calcolo dell' Imposta di consumo

L’imposta di consumo è determinata in base all’accisa sul tabacco, che attualmente è di 163,15 euro per chilogrammo. Questo valore è rapportato al prezzo medio ponderato di una sigaretta, pari a 0,16315 euro.

Di conseguenza, l’accisa su 5,63 sigarette è di 0,91853 euro.

Su questo valore si calcola l’imposta di consumo per millilitro di liquido da inalazione, applicando:

  • 16% per i prodotti contenenti nicotina
  • 11% per i prodotti senza nicotina (compresi liquidi scomposti ed aromi)

Nuovi importi dell'imposta febbraio 2025

Dal 1° febbraio 2025, gli importi dell’imposta di consumo saranno i seguenti:

Prodotti contenenti nicotina

La nuova tassa sui liquidi con nicotina sarà di 0,146966 euro per millilitro + iva al 22% (fino al 31 gennaio questa tassa ammontava a 0,143849 euro per millilitro)

  • Esempio: un flacone da 10 ml avrà un’imposta di 1,46966 euro + iva, quindi 1,79€ di sole tasse

Si tratta, quindi, di un aumento complessivo di circa 0,038 centesimi di euro iva compresa dal 1 gennaio 2025 (data nella quale erano già variate in aumento le tasse sugli stessi prodotti).

Prodotti senza nicotina, shot e aromi

Stesso discorso vale per i liquidi senza nicotina, aromi concentrati e liquidi scomposti: 0,101039 euro per millilitro + iva al 22%(fino al 31 gennaio questa tassa ammontava a 0,089793 euro per millilitro)

Vi faccio subito tutti gli esempi:

  • Flacone da 10 ml di aroma: imposta di 1,01039 euro + iva 22% = 1,23€ di imposta per 10ml
  • Flacone da 20 ml di aroma (per intenderci, un liquido scomposto tipo): imposta di 2,02078 euro + iva 22% = 2,46€ di imposta per 20ml

Fino al 31 gennaio 2025 il valore dell’imposta –  aumentata, comunque, da inizio anno era di 2,20€ circa: una maggiorazione netta di 26 centesimi. Lasciamo a voi qualsiasi tipo di considerazione e commento.

Riferimenti ufficiali

Per maggiori dettagli, è possibile consultare il documento direttoriale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM) che formalizza questi importi. Il documento è disponibile qui

mentre qui è disponibile il documento per le variazioni di imposte sui tabacchi da inalazione senza combustione (per intenderci Heets e annessi)

Impatto sul settore Vaping

Gli operatori del settore – noi stessi in primis –  hanno espresso preoccupazione per l’impatto che questa nuova tassa avrà. L’aumento, infatti, potrebbe portare a:

  • Un rialzo dei prezzi al dettaglio, rendendo i liquidi per sigarette elettroniche meno accessibili;

  • Una possibile contrazione del mercato, con effetti negativi sulle piccole e medie imprese del settore;

  • Un rischio di mercato nero, con consumatori che potrebbero rivolgersi a canali non regolamentati per risparmiare.

L'obiettivo del governo

L’introduzione di nuove tasse sui prodotti per sigarette elettroniche è spesso giustificata dal governo come misura per ridurne il consumo e aumentare le entrate fiscali. Tuttavia, molti esperti medici sottolineano che le sigarette elettroniche rappresentano un’alternativa meno dannosa rispetto al tabacco tradizionale e che tassarle eccessivamente potrebbe scoraggiarne l’adozione.

Conclusioni

Implicazioni per i consumatori (e non solo)

Il continuo aumento delle imposte sui liquidi per sigarette elettroniche solleva interrogativi sulla sostenibilità di queste misure nel lungo termine. Se da un lato l’obiettivo è ridurre il consumo di nicotina, dall’altro è necessario bilanciare queste politiche con le esigenze dei consumatori e degli operatori del settore (negozianti e produttori stessi). In un periodo in cui il potere d’acquisto delle famiglie diminuisce, è fondamentale valutare attentamente l’impatto di tali misure per evitare di penalizzare ulteriormente una popolazione già sotto pressione economica.

Ottimizzare il quadro fiscale potrebbe rappresentare una soluzione più equilibrata, che tenga conto sia delle esigenze di salute pubblica sia della necessità di sostenere l’economia del paese e il benessere dei cittadini.

Come sempre, se ti è stato utile questo articolo, hai domande o dubbi su cui confrontarci insieme, lascia la tua opinione qui sotto con un commento!
 
 
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